Da Campocatino (1010m.), antico alpeggio dai caratteristici "caselli", costruzioni a due piani che ospitavano i pastori e i loro animali, si raggiunge in breve tempo, mantenendo sulla destra l'imponente parete del Monte Roccandagia (1717m.), l'Eremo di San Viviano (o Viano). Si tratta di una cappella d'abri, ovvero sotto la roccia, già documentata in una visita pastorale risalente al 1568. La leggenda popolare ci racconta che Viviano fosse di origine reggiana, amante della natura (in zona crescono cavoli selvatici chiamati appunto "cavoli di San Viviano", di cui si narra egli si nutrisse abbondantemente) e che abbia sempre condotto una vita umile, dapprima lavorando la terra, poi ritirandosi a vivere in solitudine; è inoltre considerato protettore dei cavatori di marmo.
Tornando sui nostri passi è possibile raggiungere la sovrastante vetta del Monte Roccandagia. La via escursionistica senza particolari difficoltà inizia infatti da Campocatino e segue il sentiero numero CAI 177; in alternativa possiamo raggiungere la cresta seguendo appunto il "canale di San Viviano", percorso non segnato il cui inizio si trova proseguendo lungo il sentiero CAI 147 (lo stesso che abbiamo seguito per raggiungere l'eremo) e che presenta alcuni impegnativi passaggi su roccia (difficoltà EE+/PD), quindi da intraprendere con cautela.
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